Il Bellini: storia e preparazione di uno dei cocktail italiani più famosi al mondo

Il Bellini è un cocktail iconico e amato in tutto il mondo, la cui origine risale alla città di Venezia. Questa bevanda fresca e fruttata ha una storia affascinante che mescola tradizione, arte e passione e, per questo motivo, in questo articolo andremo a ripercorrere un viaggio attraverso tempo e sapori, scoprendo le origini del Bellini e come prepararlo per potersi godere questo cocktail e dare vita a momenti di piacere unico e indimenticabile.

Il Bellini, infatti, è molto più di un semplice cocktail: è un’esperienza multisensoriale che combina sapori, colori e profumi in un sorso indimenticabile. La sua delicatezza e freschezza lo rendono perfetto per qualsiasi occasione, dall’aperitivo al brunch, dalle celebrazioni alle serate romantiche.

Questa bevanda alcolica è inoltre uno dei principali cocktail oggetto di studio dell’Accademia per barman di Roma, la quale propone diversi corsi per barman mixologist e un corso per barman in cui non soltanto si andrà ad approfondire la storia e la preparazione di questo iconico cocktail, ma si imparerà a prepararne moltissimi altri.

Origini e nascita del Bellini

La storia del Bellini inizia negli anni ’30, nel cuore di Venezia, al leggendario Harry’s Bar. Questo celebre locale, fondato da Giuseppe Cipriani, era frequentato da artisti, scrittori e celebrità di ogni genere, e presto divenne un punto di riferimento per i raffinati buongustai. Il Bellini prende il nome dal pittore rinascimentale Giovanni Bellini, noto per le sue opere d’arte straordinariamente vivide e colorate. Cipriani decise di dedicare questa bevanda al pittore dopo aver creato un nuovo cocktail con l’uso delle pesche bianche, che evocavano i toni tenui e caldi delle opere di Bellini. L’effetto cromatico delle pesche sulla bevanda risultò essere simile ai toni rosa pallido presenti nelle tele del maestro veneziano.

Negli anni successivi alla sua creazione, il Bellini iniziò a diffondersi rapidamente oltre i confini di Venezia e dell’Italia, conquistando un pubblico internazionale. Le celebrità di Hollywood, gli aristocratici e gli amanti del buon cibo e delle bevande ne furono entusiasti, contribuendo alla sua fama globale. Il successo del Bellini fu tale che Cipriani decise di brevettarne il nome, proteggendo così l’autenticità della ricetta e garantendo che solo il vero Bellini potesse essere preparato seguendo i suoi standard di qualità.

Con il passare degli anni, il Bellini ha subito alcune variazioni e reinterpretazioni da parte di barman e mixologist in tutto il mondo. Alcune delle varianti più popolari includono l’uso di altri tipi di spumante o champagne al posto del Prosecco, e l’aggiunta di liquori come l’amaretto o il liquore al lampone per dare un tocco di complessità al gusto. Inoltre, con l’avvento della mixology moderna, sono stati creati nuovi Bellini utilizzando frutti diversi dalle pesche bianche come fragole, lamponi o frutti esotici. Queste varianti contemporanee sono in continua evoluzione, e ogni barman aggiunge il proprio tocco personale per creare nuove e deliziose esperienze gustative.

La ricetta originale del Bellini

La ricetta originale del Bellini è incredibilmente semplice e prevede solo due ingredienti essenziali: pesche bianche e spumante, preferibilmente Prosecco. Le pesche devono essere mature e dolci, selezionate con cura per garantire un sapore intenso e fruttato.

La preparazione inizia con la pulizia e la rimozione dei noccioli delle pesche, che vengono quindi frullate fino a ottenere una purea setosa e priva di grumi. La purea di pesca viene quindi aggiunta in un flute ben refrigerato, riempiendolo a circa un terzo della sua capacità. Successivamente, si versa delicatamente il Prosecco freddo fino a riempire il bicchiere. Per completare la bevanda, si può aggiungere una sottile fetta di pesca o una fogliolina di menta come guarnizione, ma il Bellini è delizioso anche nella sua semplicità.